Indice
La piegatura del metallo è un’operazione che può essere considerata relativamente semplice, le difficoltà possono riguardare il tipo di metallo su cui eseguire la lavorazione, visto che alcuni materiali metallici sono facilmente malleabili, come per esempio l’alluminio, mentre altri richiedono un’attenzione particolare e una procedura più complessa a causa della durezza. Inoltre, l’ostacolo maggiore in questo tipo di lavorazioni è la precisione, in genere, un metallo viene piegato o curvato per svolgere una determinata funzione, come nel caso di una tubatura, di conseguenza la curvatura o la piegatura che il metallo deve assumere è variabile in relazione alla destinazione di utilizzo.
Occorre quindi essere in grado di creare la dima adatta a rispondere alle diverse esigenze, si tratta di una sorta di stampo al quale il metallo dovrà adattarsi in modo che possa assumere la forma desiderata. Inoltre, occorre stabilire se, in base al progetto da realizzare, sia necessario infondere al metallo una piegatura o una curvatura, nel primo caso si tratta di un sostanziale cambiamento di forma, nel secondo caso il lavoro consiste nel sagomare con precisione il metallo seguendo una curva dal raggio definito, fisso o variabile, e interessando la maggioranza del pezzo.
Come Piegare l’Alluminio e i Metalli Leggeri
L’alluminio è un metallo piuttosto facile da piegare e da conformare in base alle necessità e alla destinazione di uso. Se la lastra è molto sottile, per piegarlo è sufficiente incidere la linea di piegatura con un normale cutter e una squadra in metallo, fissandola poi ad una morsa ed effettuando la piegatura completa battendo con un martello.
Anche la curvatura dell’alluminio è una lavorazione semplice e veloce, che si ottiene facilmente adattando il metallo ad una sagoma curva, e modellandolo con l’aiuto di un martello fino a quando non abbia raggiunto la forma prestabilita. Per lavorare la lastra di alluminio senza rovinarla è opportuno utilizzare il martello solo dalla parte piatta, inoltre, se la lastra da piegare supera in larghezza le dimensioni delle ganasce della morsa, è opportuno inserirla tra due pezzi di profilato a L in ferro resistente, in maniera da potere prolungare la misura della morsa e trattenere la lamiera lungo l’intera linea di piegatura.
Questi metodi riguardano naturalmente solo lastre di alluminio di 1 o 2 millimetri di spessore al massimo, nel caso di spessori superiori, diventa necessario effettuare la lavorazione a caldo. Inoltre, per effettuare la piegatura di lamiere piuttosto spesse, al fine di ottenere un migliore risultato, è preferibile praticare direttamente un taglio, per poi procedere alla saldatura delle due parti secondo l’angolatura desiderata.
Come Piegare Acciaio e Ferro
Il ferro, se è di spessore limitato, si lavora abbastanza facilmente anche a freddo, ovviamente con l’aumentare dello spessore, aumentano le difficoltà. Di solito, la lavorazione a freddo può essere adatta per creare elementi ornamentali, arabeschi e tralci per la decorazione di ringhiere, griglie e cancelli. Risulta essere possibile torcere a mano quadrelli o piattine di ferro di piccole dimensioni e di spessore ridotto, bloccando un’estremità nella morsa e inserendo l’altra in un pezzo di ferro forato nella misura adatta, è sufficiente ruotare il pezzo con le mani fino ad ottenere la torcitura desiderata anche se, naturalmente si tratta di tecniche non applicabili a elementi in ferro molto lunghi e spessi.
La piegatura del ferro sottile si esegue sulla morsa o, se lo spessore e le dimensioni non lo permettono, sull’incudine, utilizzando un mazzuolo. Nel realizzare piegature a spigolo acuto è necessario prestare attenzione che il ferro non si crepi, poiché facilmente potrebbe spaccarsi. Per quanto riguarda l’acciaio, si tratta di un metallo particolarmente duro e difficile da trattare, che non si presta per la lavorazione a freddo.
Effettuare qualsiasi operazione di curvatura o di piegatura di lastre, tondini e quadrelli in acciaio non è per niente facile, l’acciaio è praticamente impossibile da lavorare a freddo, ed è necessario munirsi di un saldatore ossiacetilenico, in grado di sviluppare un calore molto elevato al fine di riscaldare la parte desiderata, fino a quando assume un colore bianco, per poi lavorarla sull’incudine o su un’apposita dima, in maniera lenta e precisa.
Dima
La dima è una sagoma creata appositamente per modellare il metallo, generalmente disponibile in due varianti, fissa o mobile. Il modello fisso è costituito da dischi o anelli in lamiera dal raggio decrescente, sovrapposti per formare una struttura a gradini concentrici di uno spessore minimo di mm 10 per ogni disco, il numero dei dischi e il diametro si correla al tipo di lavorazione da svolgere. Esiste anche un tipo di dima in cui i cerchi concentrici sono stati sostituiti da una spirale, realizzata con un unico pezzo, e riservata a lavorare elementi di piccole dimensioni. Per effettuare la curvatura di tondini di ferro piuttosto grossi, si può ricorrere alla dima da carpentiere, costituita da una serie di perni saldati ad un blocco piatto, a sua volta avvitato al piano di lavoro, il tondino viene curvato inserendolo tra i perni ed aiutandosi con un apposito attrezzo dalla forma di forchetta. La dima a cerchi concentrici e la dima a spirale si fissano al banco di lavoro, questa viene utilizzata solo per lavorare piccoli elementi in forma di voluta o tralcio.
Il modello base della dima regolabile è costituito da un piatto in acciaio sul quale sono inseriti diversi perni, quelli in posizione centrale sono fissi, i laterali possono essere spostati per realizzare forme differenti, l’impiego più frequente per questa dima è la realizzazione di volute da una piattina in metallo, in base alle dimensioni e allo spessore della piattina viene modificata la posizione dei perni. Per costruire una dima occorre forare una lastra piatta in acciaio dello spessore di un centimetro e di forma rettangolare, provvedendo a filettare i fori e ad inserire i perni, realizzati con bulloni da ferro privati della testa e intagliati in modo da potersi avvitare e svitare facilmente. Il numero e la posizione dei perni possono variare in relazione alle dimensioni dei pezzi lavorati, in genere questo tipo di dima è dotato di tre perni fissi centrali, e altri sei da inserire in diverse posizioni, e permette di lavorare piattine di 3 millimetri di spessore, quadrelli e tondini dalla sezione di 7 o 8 millimetri.
Ultimo aggiornamento 2024-11-13 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Incudine
L’incudine è uno strumento indispensabile nell’attrezzatura di base di chi vuole lavorare il metallo, si tratta di un blocco di metallo molto duro dotato di due corni, uno dei quali è a sezione quadra, per poter appoggiare il pezzo da sagomare, servendosi di un mazzuolo. Lavorare il ferro sull’incudine è un’attività artigianale relativamente complessa, e per ottenere risultati eccellenti necessita di una certa esperienza.
L’incudine è utile per la piegatura e la sagomatura dei tubi di ferro, un’operazione che necessita di attenzione particolare, visto che il tubo tende a schiacciarsi, per evitare questo problema, esistono apposite molle da inserire all’interno, oppure, se il tubo è sottile, è utile chiuderlo da un’estremità e riempirlo di sabbia, per poi realizzare la curvatura contro il corno dell’incudine. Specialmente con i tubi i ferro, è preferibile provvedere al riscaldamento tramite fiamma ossiacetilenica, in maniera tale da poterli rendere più morbidi e malleabili. Profilati quadri, a T o a L, prima della piegatura e sagomatura, devono essere necessariamente riscaldati, a meno che non si tratti di profilati a sezione quadra molto ridotta, in questo caso, con estrema attenzione, è possibile effettuare la lavorazione a freddo.
Ultimo aggiornamento 2024-11-12 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API