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La filettatura è una sagomatura particolare che viene impressa a due elementi in metallo di forma circolare, al fine di unirli stabilmente tramite un collegamento elicoidale, con la possibilità di poterli comunque separare in qualsiasi momento. La struttura ottenuta con il procedimento della filettatura è, appunto, il filetto, e viene realizzata sulla base di due diversi metodi, misurando il diametro del pezzo da filettare e il passo dei filetti in millimetri o in frazioni di pollice.
Il sistema più diffuso è la misurazione in millimetri, i dadi e le viti sono contrassegnate quindi da una M seguita da un numero che indica il diametro. Nel caso di viti o di bulloni contrassegnati con la sigla W, significa che sono stati filettati sulla base del sistema Whitworth, e la misura indicata è in frazioni di pollice.
Sostanzialmente, il filetto è un solco elicoidale inciso su un elemento cilindrico, quando viene realizzato sulla superficie esterna, il pezzo ottenuto è la vite, mentre nel caso di una filettatura eseguita su una superficie interna, si ottiene la madrevite. Le due parti così create si potranno avvitare tra di loro tramite un semplice movimento rotatorio, con la condizione che le due filettature siano perfettamente coincidenti. Esistono anche situazioni in cui la vite filettata viene inserita a forza in un elemento forato ma non filettato, in questo caso la vite viene detta autofilettante.
Risulta essere possibile determinare il passo di una filettatura tramite il contafiletti, si tratta di uno strumento apposito, costituito da una serie di lamelle dentate corrispondenti a diversi passi, che devono essere inserite nella filettatura da verificare fino ad individuare quella che si adatta perfettamente. La filettatura non è un lavoro particolarmente complesso o che necessiti un’attrezzatura particolare, richiede però attenzione e precisione.
Tipologie Filettatura
La filettatura esterna viene praticata intorno a tondini metallici, aste o cilindri, la filettatura interna è quella normalmente presente all’interno di un foro, come avviene per i dadi e i bulloni. Un altro elemento da considerare nella filettatura, oltre al passo, è la direzione, destrorsa o sinistrorsa in relazione al fatto che si tratti di pezzi da avvitare seguendo un senso orario o antiorario.
Generalmente, se osservato in sezione, il profilo del filetto è triangolare, tuttavia esistono anche conformazioni differenti, filettature non metriche, filetti per viti da legno, filetti a trapezio creati per offrire una maggiore resistenza, e filettature asimmetriche, necessarie nelle situazioni in cui la vite deve sopportare grandi sforzi, come avviene nei motori o nelle macchine utensili. La filettatura riconosciuta come standard ISO è comunque quella metrica, misurata in millimetri, la cui spirale è orientata nella maggioranza dei casi verso destra.
Come Filettare un Foro
Per filettare un foro occorre prima di tutto stabilire il diametro del filetto, per poi calcolare quello che dovrà essere il diametro del foro stesso, il risultato ideale si ottiene moltiplicando per 8 il diametro del filetto, arrotondando il risultato in eccesso e dividendolo per 10. Per esempio, per ottenere un filetto di 10 mm di diametro, il foro da realizzare avrà un diametro di 8 mm, 10 x 8 = 80, in questo caso non c’è arrotondamento e il risultato diviso 10 è uguale ad 8.
Per eseguire la filettatura di un foro si utilizzano tre strumenti maschi, lo sbozzatore, l’intermedio e il finitore, facendoli ruotare in successione all’interno del foro con l’apposito attrezzo giramaschi. Nell’esecuzione della filettatura il foro deve essere realizzato con estrema precisione, avvalendosi eventualmente di un supporto a colonna per mantenere il trapano nella posizione corretta, e gli strumenti devono essere mantenuti in posizione perfettamente verticale. La progressione si ottiene avanzando di due giri e arretrando di mezzo giro fino alla fine, lubrificando leggermente il pezzo.
Come Filettare Tondini e Tubi
Per la filettatura di tubi o tondini, lo strumento da utilizzare è la filiera, uno strumento unico, diversamente dai maschi, che viene azionato tramite il girafiliere, dopo avere smussato leggermente l’estremità del tondino per facilitare l’operazione. La filettatura deve essere eseguita molto lentamente, con una leggera lubrificazione ed eventualmente con qualche rotazione contraria. Talvolta, oltre a realizzare una nuova filettatura, può essere necessario ridefinire una tondino già filettato, per eseguire questo lavoro si utilizza un’apposita lima detta ravvivafiletti.
La filettatura perfetta si ottiene con una filiera del diametro giusto, e con la precauzione di mantenere sempre il girafiliere in posizione rigorosamente orizzontale.
Conclusioni
Prima di iniziare qualsiasi operazione di filettatura è opportuno lubrificare leggermente con olio da taglio il pezzo da trattare. Se si tratta di un tondino, è necessario bloccarlo con una morsa dall’estremità opposta a quella da filettare, procedendo poi a girare la filiera con un’andatura di due giri a destra e due a sinistra.
Nel caso di maschiatura, ovvero di filettatura di un foro, oltre alla procedura manuale tramite giramaschi, è possibile anche utilizzare un trapano elettrico, seguendo comunque lo stesso procedimento di tre maschi in sequenza, per sgrossare, filettare e rifinire il filetto ottenuto.