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In questa guida spieghiamo come scegliere il grassello di calce.
Se stai conducendo una ristrutturazione fai da te, molto probabilmente dovrai anche affrontare la fase di rasatura e di tinteggiatura di un muro. Sappi che questo tipo di operazione viene resa possibile grazie ad un elemento come il grassello di calce. Parliamo di un composto che viene spesso utilizzato in questo ambito, soprattutto nel settore della bioedilizia. In commercio è possibile trovare diversi tipi di grasselli a base di calce, molti dei quali con caratteristiche uniche, come per esempio quello invecchiato. Per questo motivo, oggi spieghiamo le sue principali caratteristiche e i possibili utilizzi.
Caratteristiche del Grassello di Calce
Il grassello di calce è un legante che viene realizzato mescolando acqua e idrossido di calcio. Risulta essere una sostanza che deve sempre essere realizzata da laboratori all’avanguardia, e che non può essere dunque creata in casa. Questo è dovuto al fatto che la combinazione tra idrossido di calcio e acqua è molto pericolosa, per via della sua forte reazione esotermica. L’idrossido di calcio può essere mischiato anche con la sabbia, per creare la malta di calce, un altro materiale eccellente nel campo dell’edilizia. Tornando al grassello di calce, vediamo come viene preparato.
Per prima cosa viene presa la marna calcarea e cotta all’interno di fornaci, ad altissima temperatura. Quando si raggiunge il giusto grado di cottura, le pietre vengono estratte dal forno e bagnate con acqua. Si tratta di una fase nota come processo di spegnimento, necessaria per ottenere qualsiasi tipologia di grassello. Durante questa fase, con l’aggiunta di acqua, le pietre rilasciano un liquido che viene definito latte di calce. Infine, i blocchi di grassello vengono conservati in recipienti con il latte di calce e sottoposti a stagionatura, proprio come accade con i formaggi. Questa fase può durare anche diversi anni, e in base al tempo trascorso il grassello può risultare più o meno utile per determinate operazioni.
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Utilizzo del Grassello di Calce
Trattandosi di un legante, il grassello di calce viene impiegato per realizzare malte, intonaci e persino stucchi, in qualità di rasante. In pratica, la presenza di questo composto rende le malte e gli intonaci maggiormente pastosi e lavorabili. Risulta essere un materiale che, come detto, viene spesso impiegato nella bioedilizia per via di una serie di proprietà interessanti. Questo perché non è tossico e inquinante, dunque si presta perfettamente all’uso all’interno delle abitazioni. Come già anticipato, però, l’utilizzo del grassello di calce dipende anche dalla sua stagionatura.
Per esempio, nel caso degli affreschi e degli stucchi, è consigliabile utilizzare un grassello che sia stato invecchiato almeno per cinque anni. Nel caso delle malte può bastare un grassello invecchiato per sei mesi, mentre per gli intonaci si consigliano i prodotti invecchiati per dodici mesi. Il motivo alla base di ciò è dato dalle caratteristiche del grassello di calce, che evolvono in base al tempo di immersione nell’acqua. Infine, questo materiale viene usato anche per il restauro di affreschi o di edifici storici. Per essere utile a tal scopo, però, deve possedere una stagionatura di almeno trentasei mesi.
C’è un aspetto che abbiamo appena accennato, ma che dovresti conoscere per capire come funziona il grassello di calce. Quando viene sottoposto a stagionatura, viene collocato in vere e proprie vasche, e ricoperto dall’acqua. Questo crea un liquido noto come latte di calce, che agisce sulle marne modificandone la struttura. Più passano i mesi, più l’acqua interviene sulla calce, migliorandone le caratteristiche e dunque le prestazioni. In sintesi, dopo anni di stagionatura, il grassello di calce appare più poroso, più plastico e di conseguenza più malleabile.
Questo significa anche che il costo sale in base a quanto è stato stagionato, perché si riducono le tempistiche di carbonatazione. Di contro, il grassello di calce non viene definito solo dalla sua lavorabilità, dato che possiede molte altre caratteristiche importanti. In primo luogo è atossico e persino disinfettante, inoltre è poroso e dunque permette di abbattere il grado di umidità delle case. Questa sua peculiarità lo rende perfetto per prevenire l’insorgere di muffe sulle pareti dell’edificio e per diminuire i fenomeni di condensa.
Quando viene steso e utilizzato per legare le malte e gli intonaci, il grassello di calce si mescola velocemente con l’anidride carbonica presente nell’aria. Quando succede questo, il composto rilascia l’acqua e ritorna al suo stato originario di calcare. Il risultato di questa trasformazione chimica lo porta a solidificarsi, ma ciò avviene lentamente, perché il rilascio di acqua non è immediato ma graduale. In pratica mantiene la sua forma di pasta a lungo, consentendoti di lavorarlo senza difficoltà, per tutto il tempo necessario.
Il vantaggio sta nel fatto che, essendo molto plastico e malleabile, non produce crepe sui muri dovute alla veloce solidificazione. Nel caso dovesse poi accadere, basta aggiungere acqua per ammorbidirlo nuovamente, e per poterlo lavorare di nuovo. Questa caratteristica rende il grassello di calce perfetto anche per le riparazioni di crepe e spaccature, soprattutto se molto piccole. Tra le altre peculiarità del grassello di calce troviamo la sua resistenza, che rende le pareti molto solide e durature. Inoltre, può essere tranquillamente conservato fino a sei mesi.
Come Scegliere Grassello di Calce
Risulta essere davvero difficile elencare tutte le tipologie di grassello, che possono variare in base alla composizione di questo materiale. Volendo sintetizzare, è comunque possibile individuare due tipi di grassello di calce. Per iniziare abbiamo quello puro, composto esclusivamente da idrossido o da ossido di calcio, che è anche quello più diffuso. La seconda tipologia di grassello è quello spurio, che contiene anche ossido o idrossido di magnesio. La purezza del grassello è facilmente individuabile, in quanto precisata nelle etichette del prodotto. Inoltre, il colore è un altro indicatore di purezza: quello bianco latte contiene solo idrossido di calcio, mentre quello grigio è stato allungato con l’idrossido di magnesio.
Vediamo come riconoscere il tipo di grassello di calce leggendo le etichette sulla confezione. Nel caso del grassello puro, esso viene indicato con la dicitura CL, Grassello Calcareo. Se presente ossido di magnesio, la dicitura è DL, Grassello Dolomitico. Prima di acquistare questo materiale, ti conviene sempre leggere attentamente le etichette del prodotto. Infine, dovrai anche controllare le percentuali di purezza, che non sono sempre uguali. Troverai una cifra compresa tra 70 e 90, che indica appunto la percentuale di ossido del composto. Infine, sulla confezione trovi anche l’indicazione relativa al periodo di stagionatura. Questa può andare da tre mesi fino a sei anni.
In questa guida ti abbiamo spiegato in cosa consiste il grassello di calce, come può essere utilizzato e come sceglierlo. Prima di concludere, però, ci sono altre informazioni su questo materiale che dovresti conoscere. Nello specifico, è importante tenere conto della sua purezza quando lo acquisti. Il grassello di ossido di calcio puro, infatti, è molto più malleabile e utile rispetto a quello diluito con l’ossido di magnesio, ovvero il grassello di calce dolomitico. Anche la stagionatura è importantissima, più è alta, più le caratteristiche di questo materiale vengono valorizzate e potenziate. Infine, il grassello di calce è anche un prodotto molto economico.
Grassello di Calce più Venduto
Per concludere mettiamo a disposizione una lista dei modelli di grassello di calce più venduti online.
Ultimo aggiornamento 2024-11-12 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API