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Le antine costituiscono la facciata di un armadio o di una credenza, per cui sono indispensabili.
In questa guida affronteremo alcuni dei problemi posti dalla loro realizzazione.
Nel momento in cui vi appresterete a realizzare un mobile, dovrete affrontare il problema della costruzione, della regolazione e dell’articolazione delle antine. Questi elementi devono essere particolarmente curati, perché costituiscono la parte più a vista delle credenze, degli armadi o degli scrittoi. Se si esaminano i mobili di buona falegnameria, si constata che le antine sono spesso costituite da pezzi assemblati in maniera complessa e sono completate da diverse modanature e accessori. Tuttavia, i materiali (truciolato, paniforte listellare e lamellare, compensato di vari spessori e persino di plastica) e le cerniere moderne faciliteranno il lavoro dell’hobbista.
Le antine classiche dei mobili di falegnameria sono costituite da un telaio sul quale viene adattato un pannello centrale (specchiatura). Il telaio è costituito da quattro elementi di legno assemblati a tenone e mortasa o a incastro (a volte con rinforzi tramite tasselli o persino viti come nell’esempio a lato). Il pannello è costituito da listelli di legno assemblati a scanalatura e linguetta. Per i mobili di pregio esistono diverse tecniche per assemblare i pannelli sui telai: la maggioranza delle volte il pannello viene posto in scanalature aperte al centro dei bordi interni degli elementi del telaio. Tuttavia, per facilitare il montaggio, spesso questo pannello viene assemblato su una semplice battuta o su una battuta riportata. I derivati del legno consentono di realizzare con facilità delle antine piene ad un solo pannello, molto più stabili da un punto di vista dimensionale, mentre le antine a telaio a volte presentano un notevole gioco.
Comunque, esistono numerosi tipi di antine, più o meno semplici da realizzare. L’antina a listelli tipo persiana (o “coloniale”) è costituita da un telaio sul quale sono fissati i listelli di legno inclinati. Esistono anche antine costituite da un telaio coperto da entrambi i lati con un pannello sottile (generalmente di masonite) rivestito con un’impiallacciatura decorativa. L’interno può essere rivestito con una rete di cartone alveolare oppure con delle tavole di paniforte listellare.
A volte gli armadi da cucina si chiudono tramite antine costituite da tavole assemblate a scanalatura e linguetta, rinforzate nella facciata interna tramite traverse che formano una Z.
Se desiderate montare delle belle antine a pannello su un mobile che realizzerete voi stessi. ma la loro realizzazione vi sembra al di là delle vostre capacità, potrete acquistarle pronte da montare presso i negozi specializzati.
Dovrete ovviamente scegliere delle cerniere adatte allo stile del mobile. I negozi di ferramenta vi propongono una vasta scelta. Spesso il montaggio presenta alcune difficoltà, perché le ali devono essere incassate sul telaio delle antine e sui montanti del mobile.
Ultimo aggiornamento 2024-11-12 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
A due battenti
Quando un mobile prevede due battenti, questi devono essere esattamente sullo stesso piano e i loro lati devono risultare paralleli, altrimenti rischiano di sfregare l’uno contro l’altro.
Questo non è sempre così semplice, perché può succedere che i montanti laterali, sui quali sono montate le cerniere, non siano perfettamente verticali. La posizione corretta è indicata nello schema sopra, in alto: le linee a-a e b-b non devono toccarsi in nessun caso quando si muovono i battenti (si è volutamente conferito uno spessore eccessivo alle antine). Se i pannelli si toccano nella parte superiore e sono troppo distanziati nella parte inferiore, in genere è necessario rettificare la posizione delle cerniere inferiori sull’antina, e non sull’infisso. I battenti possono avere dei bordi piatti o scanalati.
Nel primo caso, in genere si applica un profilo. Nel secondo, la scanalatura, o battuta, deve adattarsi esattamente alla contro battuta.
Potrete anche optare per delle antine che si aprono nello stesso senso con una modanatura centrale.
Antina a telaio e pannello
Le antine a pannello sono le più diffuse sui mobili tradizionali. Oggigiorno, si trovano per esempio sui pensili da cucina con facciata in legno: possono essere in massello di rovere, in pino o in legno esotico. I telai sono spesso costituiti da modanature ottenute da legno massello e la traversa superiore a volte presenta forme variamente sagomate.
Se le antine di pensili o credenze da cucina sono normalmente a telaio semplice (due montanti e due traverse), quelle degli armadi presentano una o due traverse intermedie.
Realizzazione
I montanti e le traverse del telaio sono normalmente assemblati mediante tenoni e mortase (queste ultime sui montanti). I pannelli sono realizzati in fogli di legno e prevedono una decorazione modanata riportata. Sono assemblati su delle scanalature aperte nei bordi interni del telaio, e i loro bordi sono assottigliati.
Pannello su scanalature
Questa tecnica facilita molto la realizzazione, anche se le ante ottenute sono meno elaborate. Tuttavia, si adatteranno molto bene ai pensili da cucina, conferendo un aspetto rustico al locale. Nel nostro caso l’antina è costituita da un telaio, formato da due montanti e due traverse assemblati ad incastro.
Questi pezzi sono scanalati tramite una fresatrice o un trapano in postazione fissa dotato di un dispositivo di fresatura. Il pannello è costituito da listelli di legno assemblati a scanalatura e linguetta, e incollati sulla scanalatura del telaio (potete rinforzare ulteriormente l’assemblaggio tramite chiodini a testa piatta). Per semplificare ulteriormente le cose, si può realizzare una battuta riportata, incollando una tavoletta di legno di 10 o 15 mm sugli elementi del telaio. Il pannello viene quindi incollato su questa battuta riportata.
Seguendo lo stesso metodo, si può anche costituire una scanalatura riportata incollando 3 pezzi di legno l’uno sull’altro, tenendo al centro quello più stretto.
Antine scorrevoli
Il vantaggio principale delle antine scorrevoli è quello di permettere di realizzare degli armadi quando non si ha abbastanza spazio per le ante con cerniere. Per questo motivo, si utilizzano nelle cucine piccole, nei corridoi e nelle camere. Tuttavia, presentano anche degli inconvenienti, perché non consentono l’apertura completa dell’armadio (la metà è sempre ostruita). Inoltre, può succedere che si blocchino quando il mobile acquista un po’ di gioco. Infine, le guide poste in alto e in basso sono antiestetiche, e vanno nascoste tramite modanature o comici.
Le antine scorrevoli possono essere montate in scanalature aperte nella traversa superiore ed inferiore, oppure in scanalature riportate realizzate tramite listelli di legno. Il movimento non è tuttavia agevole, perché il pannello scorre male sul legno e rischia di bloccarsi. Questa soluzione è pertanto adatta solo per antine leggere. Nei mobili di maggiore pregio, le antine scorrevoli scivolano su binari fissati sulla traversa inferire e sono guidate su quella superiore, o sono sospese sulla traversa superiore e sono guidate su quella inferiore. Per l’hobbista, si trovano dei sistemi completi facili da montare.
Queste antine possono essere a telaio e a pannello; si tratta in genere di antine leggere in derivati del legno, che non si deformano e che si manovrano facilmente
Cerniere
La scelta e il montaggio delle cerniere sono molto importanti. Per la maggior parte dei mobili (credenze, armadi) si utilizzano delle cerniere decorative le cui ali devono essere incassate nel legno. Si possono anche utilizzare dei cardini, quando si desidera poter smontare il battente. Per i pensili da cucina e i mobili moderni si ricorre a cerniere a molla o invisibili, anch’esse da incassare.
Si inizia mettendo l’antina in posizione per verificare che si adatti correttamente all’infisso. Eventualmente si piallano i bordi per livellarla.
Si fissano le ali delle cerniere sul bordo dell’antina prima di passare all’infisso. Per un’antina di un pensile da cucina o di un piccolo armadio, sono sufficienti due cerniere; occorre invece prevederne di più se il battente è più alto. Si posano a 5 o 10 cm dalle estremità del montante.
Per incassare l’ala, si intaglia il telaio della porta con uno scalpello, dopo aver realizzato un tracciato preciso. Il lavoro di intaglio risulterà facilitato se si utilizzerà uno scalpello della stessa larghezza dell’ala.
Quando la cerniera è avvitata sull’antina, appoggiatela all’infisso. Bloccatela tramite delle zeppe, affinché non sfreghi, e realizzate il tracciato sull’infisso. Intagliate con lo scalpello e fissate dopo aver praticato i fori guida con il punteruolo.
Posa dell’antina
Per fare in modo che le antine si adattino correttamente all’infisso, senza toccare nè sf re-gare, dovrete prevedere su tutti i lati un gioco di 2 mm e uno spazio da 3 a 6 mm tra i pannelli (sia che siano a bordo piatto o scanalati). Quando si posano le due antine, si ha quindi un gioco di 10 mm tra i due infissi, è meglio utilizzare delle zeppe per bloccare i battenti nella giusta posizione. Inchiodate provvisoriamente un listello nella parte inferiore del mobile per tenere fermi i pannelli.
Si inizia sempre fissando le cerniere sui pannelli, quindi si posizionano questi ultimi per fissare le ali sui montanti. Attenzione a non fare degli intagli troppo profondi, perché l’antina non ruoterebbe più sull’asse corretto.
Quali cerniere per quale mobile
Al momento della scelta delle cerniere, tenete conto del peso dell’antina e dello stile del mobile. Il peso è un elemento importante: un’antina piena, in truciolato, è molto pesante e finirebbe per strappare delle cerniere troppo piccole. Come regola generale, i pannelli dei mobili piccoli sono articolati su cerniere non smontabili; tuttavia, si utilizzeranno cerniere smontabili o cardini per gli armadi sotto i lavandini, per facilitare la pulizia del pavimento.
A seconda della loro posizione sul mobile, le cerniere sono incassate sul bordo o nella parte interna dei pannelli. Le cerniere applicate in superficie (non incassate) sono ovviamente più facili da montare, ma anche più antiestetiche. Per le antine leggere, potrete utilizzare delle cerniere dette “a tre lame” o ad ali incastrabili, molto sottili.
Cerniere in stile
Con questo termine, i negozi di ferramenta propongono numerosi modelli di cerniere decorative, in ottone, in ottone cromato, in acciaio brunito, lucidato o bronzato e con diverse finiture. Per le facciate in massello di legno, si utilizzano molto le cerniere da avvitare in superficie, costituite da aste filettate articolate tramite un cardine che si conficca negli infissi e nei montanti delle antine.
Questi elementi sono interessanti perché sono robusti e non comportano lavori di intaglio dei pezzi, ma solo una semplice foratura.
A volte sono muniti di aste filettate per l’incasso nell’infisso e di semplici perni metallici per adattarli sul battente.
Cerniere moderne
Si trovano anche numerosi modelli di cerniere adatte a mobili moderni, muniti di ante in truciolato, compensato o vetro.
Sono completamente in metallo o comportano degli elementi in plastica e, a seconda dei casi, si applicano in superficie o si incassano.
Le cerniere a metro sono costituite da due ali in ottone o ferro, fornibili nell’altezza dell’antina, collegate da un perno continuo. Si adattano solo ad antine leggere.
Le cerniere a molla (in diverse forme e tipi) sono particolarmente adatte alle antine di pensili da cucina, perché assicurano la chiusura a scatto dell’antina, evitando cosi di montare degli scrocchetti magnetici.
Fate attenzione al senso di apertura (a destra o a sinistra) quando acquistate queste cerniere.
Riparazione e rettifica delle antine
Dopo qualche anno di utilizzo, succede spesso che le antine dei mobili non siano più a piombo con l’infisso, che streghino se sono incassate o che i battenti si tocchino.
Il difetto di resistenza delle cerniere o il loro aggancio insufficiente ne sono le cause più frequenti. Se le ali e l’asse delle cerniere sono troppo deboli per il peso dell’antina, finiscono per deformarsi. In questo caso, occorre sostituirle con altre, più robuste; in genere è necessario rettificare l’intaglio degli incassi. Se le ali tendono a strapparsi, è sufficiente cambiare le viti, utilizzate delle viti leggermente più lunghe e di sezione maggiore, verificando però che le teste si adattino bene ai fori fresati delle ali.
Quando le cerniere sono incassate troppo in profondità, impediscono la normale chiusura del pannello, in quanto l’asse di articolazione si trova disassato rispetto allo spigolo del montante della porta. In questo caso, occorre riportare il pezzo nella posizione corretta inserendo, dopo averlo smontato. una zeppa di cartone sotto l’ala fissata nell’infisso. Utilizzate le stesse viti se non sono state strappate dallo sforzo a cui sono state sottoposte, altrimenti cambiatele con viti un po’ più grosse.
Quando il legno si è deformato o l’intervallo tra il pannello e l’infisso è troppo esiguo, occorre rettificare le quote. In questo caso dovrete determinare esattamente i punti in cui l’antina strega. Passate del gesso sull’infisso e chiudete l’antina: nei punti in cui il gesso ha lasciato un segno sul bordo occorre rettificare con la pialla. Utilizzatene una leggera e passatela leggermente di sbieco.
Se le cerniere sono montate correttamente, ma le due antine si toccano nel mezzo, piallate in corrispondenza di questo punto e non sul bordo che regge le cerniere. Quest’operazione in genere non presenta difficoltà, qualunque sia il tipo di antina.
Tuttavia, se si tratta di antine in truciolato multistrato, è poco probabile che si presentino delle deformazioni (si tratta probabilmente di uno spostamento delle cerniere).
I disegni sotto riportati presentano degli esempi di interventi su antine impiallacciate.