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Per migliorare l’estetica del legno, ma anche per renderlo più resistente l’utilizzo e garantirne una migliore conservazione, è possibile effettuare un lavoro di finitura, per i manufatti di recente realizzazione ma soprattutto per gli elementi che necessitano di restauro.
Le operazioni di finitura riguardano spesso un elemento d’arredo da sverniciare e rimettere a nuovo, in questo caso occorre lavorare con estrema precisione, specialmente se il pezzo da trattare è già stato restaurato, in quanto le eventuali parti sostituite devono essere rifinite in modo da rendere uniforme la tinta con la struttura originale. Per questa ragione, è necessario individuare preventivamente la tecnica più adatta per ottenere il risultato migliore.
In genere, il legno non viene trattato con vernici coloranti, ma semplicemente con prodotti che svolgono la funzione di farne risaltare la tinta naturale. Tuttavia, se la qualità non è perfetta, se la sverniciatura ha in qualche modo intaccato la superficie, o se sono stati effettuati precedenti lavori di restauro, diventa necessario restituire al manufatto un colore uniforme e una finitura perfetta. I coloranti più utilizzati per il restauro sono le aniline e le terre colorate, per le finiture naturali si utilizzano normalmente la gommalacca e la cera, molto più raramente le vernici a spruzzo.
Prima di colorare il legno è necessario che sia pulito, dopo averne verificato la struttura, il legno di radica è più sensibile all’effetto della vernice, necessita quindi che il prodotto venga diluito maggiormente. Per colorare le parti aggiunte durante i restauri, è necessario procedere con cura e fare alcune prove, fino al raggiungimento della tonalità desiderata.
Di solito, il colore desiderato viene raggiunto in un minimo di tre fasi, che consistono inizialmente nella stesura di un fondo giallo o arancio chiaro, e successivamente nel perfezionamento del colore. La prima mano dovrebbe essere applicata con una spugna, al fine di creare un fondo uniforme e regolare.
Nella fasi successive, se dovessero crearsi irregolarità dovute alla stesura di strati sovrapposti di colore, è possibile eliminare gli eccessi con un panno pulito. Per diminuire il contrasto in una superficie con venature chiare e scure alternate, è utile ripassare a pennello le zone più chiare. Se il legno deve invece essere schiarito in zone predefinite, si può applicare semplicemente candeggina, che non influirà sull’effetto della vernice.
Finitura con Cera e Gommalacca
La finitura a cera è la più semplice e la più antica, protegge a lungo il legno e offre un eccellente effetto estetico. Il prodotto utilizzato è cera di api naturale, disponibile in commercio già pronta per l’uso o da sciogliere, per poi essere applicata con un pennello, una spazzola o, nel caso di mobili e superfici lisce, con un tampone. Quando, dopo alcune ore, il prodotto è asciutto, si può procedere a passare un panno di lana sul legno già trattato.
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La finitura a gommalacca è un procedimento classico che offre un risultato molto bello, specialmente nei mobili antichi e pregiati. Ugualmente alla cera, la gommalacca è una resina naturale, e si applica a tampone o a pennello, in proporzione di 250 grammi per 1 litro di alcol. Risulta essere necessario prestare la massima attenzione a stendere la vernice in maniera perfettamente uniforme e, quando la prima mano sarà perfettamente asciutta, procedere con una seconda e successivamente una terza, considerando che il legno diventerà sempre più scuro.
I mobili trattati con la gommalacca che presentano piccole imperfezioni e scheggiature possono essere ritoccati utilizzando gommalacca densa mescolata a poche gocce di colla animale. Gli elementi di legno meno pregiati possono essere restaurati anche applicando sulla superficie una mano di cementite, che alla fine dovrà essere levigata con carta vetrata e rifinita con la colorazione e la pittura più adatte.
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Vernici con l’Anelina e Terre Colorate
Si tratta dei coloranti più utilizzati nel restauro, reperibili in commercio in forma di polvere da diluire in acqua, olio o altri solventi, o come liquidi già pronti all’uso. La scelta varia in dipendenza dal tipo di lavoro da svolgere e dalla superficie da trattare, l’anilina all’acqua è relativamente semplice da applicare, le vernici all’alcol asciugano rapidamente e richiedono un’estrema attenzione. Risulta essere possibile diluire l’anilina nella gommalacca, in maniera tale da rendere fissare il colore con maggiore stabilità.
Le terre colorate sono polveri di origine naturale, da sciogliere in acqua, filtrare e applicare con una spugna, possono inoltre essere utilizzate per colorare sia la cera che la gommalacca.
Come Utilizzare il Tampone
Per preparare un tampone si utilizza un batuffolo di feltro o di cotone, da avvolgere in un piccolo telo di cotone quadrato e in un ulteriore quadrato di lino, chiudendo i quattro lati come se si trattasse di un sacchetto. Il tampone permette di applicare sulla superficie in legno strati di gommalacca molto sottili e di realizzare finiture perfette, si tratta di un lavoro di precisione, che richiede esperienza e tecnica. La gommalacca deve essere diluita nella proporzione di 100 grammi in un litro di alcol, il batuffolo di cotone interno deve essere ben imbevuto, avvolto nei due teli e passato sulla superficie di legno seguendo la direzione delle venature. Le dimensioni del tampone variano in relazione alla superficie da trattare, la rapida asciugatura della vernice permette di sovrapporre diverse passate, per preparare successivamente un nuovo tampone con una soluzione di gommalacca più diluita.
I Pori del Legno
La verniciatura del legno talvolta crea problemi dovuti alla presenza dei pori, una caratteristica naturale in questo materiale. Un mobile sverniciato potrebbe avere i pori aperti o parzialmente chiusi, creando irregolarità durante la finitura e la colorazione. I pori aperti sono tipici del legno sverniciato, specialmente quando si utilizzano carta abrasiva, levigatrice o soda caustica, o quando il mobile è rimasto a lungo in un ambiente umido. Per ottenere una superficie a pori chiusi, è necessario utilizzare un metodo di sverniciatura chimica. Le dimensioni dei pori variano in relazione al tipo di legno, per chiuderli è possibile trovare in commercio prodotti specifici, da applicare come fosse vernice, oppure effettuare due o tre passate di gommalacca molto diluita e filtrata, da livellare alla fine con la paglietta. Esiste anche un prodotto detto turapori, già pronto per l’uso, da diluire con diluente nitro e da applicare con pennello o spruzzo. Quando il prodotto è asciutto, deve essere comunque livellato con la paglietta, e successivamente verniciato e trattato con qualsiasi finitura.
Altri Tipi di Finiture
Sono disponibili sul mercato anche prodotti di diverso genere, che consentono di realizzare finiture precise ed eleganti. La sandracca è una resina naturale, reperibile in pezzi color ambra da sciogliere in alcol. Si utilizza soprattutto come aggiunta alla gommalacca, al fine di ottenere un maggiore effetto coprente, una finitura più brillante e una lunga resistenza nel tempo. La colofonia, nota anche con il nome di pece greca, si ottiene per distillazione dalla trementina, si presenta allo stato solido e si scioglie in trementina o alcol, non offre però risultati particolarmente eccellenti. Le vernici alla nitro vengono utilizzate principalmente da aziende e professionisti, mentre non sono adatte ad un utilizzo artigianale e amatoriale. Si applicano a spruzzo e, dopo la stesura, la superficie può essere ulteriormente rifinita con una successiva applicazione a tampone, sia della stessa vernice che di gommalacca.