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I tubi in rame servono all’alimentazione di acqua calda e fredda, così come per il riscaldamento. Il primo lavoro dell’idraulico consiste dunque nel tagliare, piegare e assemblare tali tubi.
Se una volta l’idraulico utilizzava essenzialmente dei tubi di piombo, oggi si è passati al rame per l’alimentazione e al PVC per lo scarico. Il rame presenta in effetti numerose qualità: è resistente e capace di incanalare quantità notevoli di acqua sotto pressione nonostante il diametro relativamente piccolo; inoltre si lavora abbastanza facilmente. I tubi di rame sono polivalenti: possono andar bene per l’acqua e per il gas; potrebbero essere impiegati per lo scarico se il loro prezzo non fosse elevato. Il rame è abbastanza facile segare, limare e lucidare. Si ossida sotto l’azione dell’acqua, ma il verde rame (ossido di rame) che si forma sulla superficie, è impermeabile (contrariamente alla ruggine). Un tubo di rame ossidato è dunque protetto e non corre il rischio di essere corroso dall’ossidazione.
Qualità e diametri
Si distinguono il rame incrudito e il rame ricotto. Il primo si presenta sotto forma di barre rigide, di solito da 1 a 6 m di lunghezza: è destinato alle tubature rettilinee e in vista: può essere piegato solo dopo esser stato riscaldato. Il rame ricotto è invece malleabile: viene venduto in rotoli di 10 m di lunghezza e può essere facilmente piegato con la mano; è essenzialmente destinato alle tubature sinuose e di solito non a vista (incassate od inserite in armature).
In commercio è anche possibile trovare del rame in guaine, cioè rivestito di una pellicola di materiale plastico. Questa qualità va bene per l’incasso, poiché il rame non deve mai essere a contatto con la malta o il gesso. che lo intaccano (è anche possibile utilizzare del rame ricotto inserito in una guaina di plastica).
I diametri sono gli stessi, sia che si tratti di rame incrudito o ricotto; sono designati con delle cifre, di cui la prima corrisponde al diametro interno e la seconda al diametro esterno. Per questo motivo si parla di tubi di 8/10 odi 14/ 16. Ciò significa che lo spessore (costante per i diametri più utilizzati) è di 1 mm.
Il diametro di una tubatura di alimentazione non deve essere scelto a caso: bisogna che corrisponda alla portata, cioè alla quantità d’acqua in movimento specifica ad ogni apparecchio o insieme di apparecchi.
In questo modo, la tubatura generale destinata all’alimentazione di un bagno completo avrà un diametro maggiore di una tubatura secondaria che alimenta uno sciacquone o un lavandino.
L’impianto deve dunque comportare delle riduzioni, poiché il diametro dei tubi non è costante.
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A titolo indicativo, per un utilizzo medio dei sanitari o dei rubinetti, possono essere seguiti i valori seguenti
Tagliare i tubi in rame con il seghetto
I tubi di rame, qualunque sia la loro sezione, possono essere tagliati con il seghetto per metalli.
Ultimo aggiornamento 2024-11-12 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Determinate con cura il tratto di taglio, poi segnate con un pennarello, o incidendo con il punteruolo o con il cutter. Il tubo viene in seguito posto nella morsa, dotata di apposite mordacchie, a V, che permettono di serrare senza schiacciare il pezzo. E’ tuttavia preferibile porre quest’ultimo in una morsa a cerniere, concepita particolarmente per la lavorazione dei tubi: si tratta di una morsa in ghisa con mordacchie in acciaio che permettono di serrare fino ad un diametro di 50 mm. Tenete la sega su un piano ben orizzontale: lubrificate. se necessario, per evitare il surriscaldamento.
Tagliare i tubi in rame con il tagliatubi
L’utensile piu adatto al taglio dei tubi in rame è il tagliatubi, è indispensabile se decidete di rifare o di rinnovare un impianto. Permette di effettuare rapidamente dei tagli di buona qualità su tutti i diametri abituali e perfettamente perpendicolari all’asse (mentre la precisione è minore con la sega).
Ultimo aggiornamento 2024-11-04 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Bisogna porre il tubo sui rulli della guida dell’utensile, poi serrare avvitando il pomello (generalmente c’è un’asta filettata, a volte un’asta telescopica). Il pezzo si trova così a contatto con una rotella molto dura in acciaio speciale. Bisogna tenere il tubo con una mano e far girare due volte il tagliatubi attorno. Dovete a questo punto riserrare il pomello, poi far girare di nuovo l’utensile e così di seguito fino al completamento del taglio.
Restano da eliminare le sbavature con un coltello o con un alesatore retraibile che, di solito, è integrato al tagliatubi. Per completare la preparazione del tubo per l’assemblaggio. eliminate le sbavature anche all’esterno con una lima piatta.
Esistono in commercio dei tagliatubi di diverse misure. I più grossi sono degli utensili per professionisti che sono in grado di tagliare tubi di 35 mm di diametro. I più leggeri sono i piccoli tagliatubi per diametri fino a 16 mm. Notate che i tubi di alluminio o di piombo non vengono tagliati con questo utensile. ma con il seghetto.
Piegature
Il rame ricotto (in rotoli) può essere piegato direttamente con le mani, poiché è molto malleabile. Al contrario, il rame incrudito deve essere precedentemente riscaldato, e quindi essere ricotto. La piegatura è necessaria per superare gli angoli, aggettanti o rientrami. L’operazione presenta tuttavia delle difficoltà (ed è spesso più facile tagliare i tubi per porre dei raccordi a gomito, sia che vengano brasati od avvitati), ma, in molti casi, la piegatura permette di guadagnare tempo ed evita i rischi di fughe dovute alla presenza di un giunto. Quando viene conferita una certa curvatura ad un tubo, questo tende a schiacciarsi più o meno a seconda del suo diametro e dell’importanza della piegatura stessa. Questo è il pericolo principale: non è infatti il caso di soprassedere alla benché minima schiacciatura, che modificherebbe così il diametro interno ed impedirebbe lo scorrimento corretto dell’acqua. D’altro canto, l’operazione di piegatura può causare degli strappi sulla linea esterna e delle compressioni sulla linea interna: conviene dunque prendere le precauzioni necessarie limitando il raggio di curvatura in funzione del diametro.
Rispettate i limiti seguenti per il raggio di curvatura minimo
Diametro (mm) – Raggio (mm)
8/10 – 23
10/12 – 31
12/14 – 42
14/16 – 56
Preparazione alla piegatura
Per piegare un tubo, bisogna prima determinare la posizione della piegatura ed il suo raggio (da cui dipende la lunghezza del tubo piegato).
Quando si monta un impianto. bisogna. in ogni caso. determinare se piegare il tubo o posare un raccordo a gomito. In via di principio, la piegatura è preferibile ogni volta che è possibile: permette infatti di evitare i cambi bruschi di direzione, (poiché il raggio di curvatura dei raccordi a gomito è abbastanza debole), che possono dar luogo ad intoppi, a rumori, a fughe o a perdite (per il riscaldamento centrale); inoltre, i raccordi possono saltare facilmente. Tuttavia, l’utilizzo della piegatura è limitato dalla difficoltà di manipolare lunghezze eccessive di tubo che è necessario piegare in numerosi punti.
Misure
La regola principale consiste nel prendere le misure sul posto, cioè portando il tubo sul luogo di lavoro. In questo modo si evitano gli errori di riporto. Se è necessario effettuare diverse piegature di seguito sullo stesso tubo, bisogna scegliere una lunghezza sufficiente per evitare brutte sorprese (tubo troppo corto), cosa che vi obbligherebbe a ricominciare daccapo.
Generalmente si procede posizionando il tubo e segnando con il pennarello o la matita il punto in cui iniziare la curvatura. Si effettua allora la piegatura e si posiziona di nuovo il tubo per controllarne la curva.
Il tubo deve sempre essere misurato secondo il suo asse, che viene anche detto linea neutra, la cui lunghezza non subisce alcuna modifica nel corso della piegatura (lunghezza sviluppata). D’altro canto, al momento in cui effettuate i calcoli, bisogna tenere conto del fatto che il tubo non è adiacente al muro, ma parallelo a questo e distanziato di alcuni centimetri: per effettuare delle misurazioni precise, è preferibile porre dei collari a vite prima di installare il tubo.
Prima di cominciare una piegatura, bisogna ricuocere il rame incrudito, il tipo più utilizzato per gli impianti correnti.
Piegatrice
La piegatubi, o pinza per piegare, è l’utensile ideale per piegare tutti i tubi di rame. Permette infatti di controllare esattamente il raggio della curva senza dovere ricorrere ad una sagoma. Comprende due bracci lunghi dotati di maniglia, che permettono di applicare una forza consistente sul tubo (effetto di leva). La testa di piegatura (in lega leggera) è dotata di una, rotella nella quale si pone il tubo e di una graduazione da 0 a 180° (a settori di 45°). Bisogna dunque regolare la pinza in funzione dell’angolo di piegatura (il raggio minimo è dato dal diametro della testa). Il solo difetto della pinza, è che va bene per un solo diametro di tubo; se dovete rifare completamente un impianto, bisogna dunque disporre di tre o quattro pinze. Per le piccole sezioni (8/10 mm), potete piegare semplicemente tenendo la pinza con le due mani. Per quelle più grosse, è preferibile appoggiare la testa dell’utensile contro il ginocchio (è prevista per questo).
Il tubo deve essere posto con precisione nella gola dell’utensile, con il segno che corrisponde all’inizio della piegatura davanti allo 0 di graduazione.
Esistono anche altri utensili di piegatura simili alle piegatrici, tra i quali il più utilizzato è la morsa per curvature: si tratta di una morsa comune capace di ricevere tre rotelle (una su una ganascia e le altre due sull’altra) adatte al diametro dei tubi e tra le quali viene posto quest’ultimo.
Molle e sabbia
Un po’ meno precise della piegatrice, queste tecniche sono tuttavia utili (non è dunque sempre necessario disporre di un set completo di utensili, che sarebbe, oltretutto, abbastanza oneroso). Le molle per piegatura corrispondono alle quattro sezioni di tubo più comunemente utilizzate. Sono in filo di acciaio e comprendono, spesso, degli anelli di manovra. Il tubo viene dunque infilato nella molla (dopo aver ricotto la parte da piegare), e quest’ultima viene posta contro il ginocchio piegando con due mani. La difficoltà consiste nel piegare esattamente nel punto giusto: bisogna dunque determinare due punti di riferimento sul tubo, da una parte e dall’altra del gomito da realizzare, determinando una lunghezza uguale a quella della molla.
Per piegare con la sabbia, bisogna utilizzare della sabbia molto fine ed asciutta, da introdurre nel tubo. Per ostruire le sue estremità, utilizzate dei tappi di legno da inserire con il mazzuolo. Bisogna pigiare con cura la sabbia, affinché non rimangano spazi vuoti. A questo punto si pone il tubo sul ginocchio e si piega con forza, effettuando continui paragoni con la sagoma precedentemente tracciata. Se l’operazione è troppo difficile, è senz’altro dovuto al fatto che il rame non è abbastanza malleabile: ricuocete allora il tubo sempre pieno di sabbia. Infine, svuotate il tubo e sciacquatelo all’interno.