Indice
In questa guida spieghiamo come scegliere il tranciato di legno.
I tranciati di legno sono lamine fini di legno, con uno spessore compreso tra i 3 e i 30 decimi di millimetro. Questi fogli di legno sono poi uniti tra loro a formare un pannello: più pannelli sono poi incollati e pressati o su un pannello grezzo di qualsiasi genere, (multistrato, tamburato, truciolare, pressato, compensato…) o su legno grezzo.
Caratteristiche
Verranno così prodotte la parti che andranno a costituire porte, mobilio o altri articoli d’arredamento di bella immagine e di legno pregevole, ma a basso costo: l’utilizzo del tranciato di legno, ha appunto lo scopo di produrre articoli abbattendo i prezzi alti dei legni più pregiati.
Questo accade perché sono più semplici da utilizzare quando si tratta di effettuare lavorazioni come l’impiallacciatura; inoltre hanno il vantaggio di essere meno sensibili ai tarli, più uniformi nella fabbricazione, di creare articoli con legno più stabile, e di consentire un’attenzione superiore nell’assortimento delle porzioni visibili. Per quanto non sia noto a tutti, un mobile che sia stato impiallacciato in modo adeguato e che presenti un supporto come può essere il multistrato, è molto più resiste e si conserva di più rispetto a uno in legno massello.
Inoltre l’utilizzo del tranciato di legno comporta un vantaggio ecologico: si va, infatti, a fare un uso eco-compatibile della materia prima “legno”. Basti pensare che da un unico tronco di legno è possibile ricavare 700-1000 m2 di tranciato per m3 di tronco, quindi un numero notevole di mobili, usando per la restante parte legno di piantagione.
Tuttavia, spesso vengono utilizzati dai fabbricanti altri materiali, come derivati del petrolio (melaminici, laminati, formica, plastiche o ABS) o fogli di carta con fotografie di legno, sia per diminuire i costi in particolare delle lavorazioni, o per sopperire la mancanza di un legname di buona qualità. Questi prodotti, rispetto ai tranciati di legno, una volta terminato il loro uso, devono però essere eliminati all’interno di discariche certificate.
A seconda dell’angolo che con cui si passa il coltello di trancia sul tronco, il tranciato può creare disegni differenti: ciò è dovuto agli anelli di crescita, che quando vengono tagliati formano figure una diversa dall’altra. Il nome tranciato di legno deriva dalla tecnica di produzione di questo materiale: infatti, si taglia il tronco con una lama che per l’appunto lo trancia longitudinalmente, senza liberare segatura. Queste lame si chiamano “trance” è possono essere lunghe anche 5,2 m.
Tipologie
Qualunque sia il tipo di tranciatura, viene sempre eseguita longitudinalmente, non viene prodotta segatura, e, nella maggior parte dei casi, vengono utilizzati tronchi caldi manipolati al vapore. Uno dei metodi più usati prevede che il tronco venga tenuto fermo con dei ganci sopra la superficie su cui la trancia, premuta bene, andrà a tagliarlo.
Questi tagli vengono effettuati tenendo il coltello a un’altezza predefinita, in modo che lo spessore del taglio sia quello desiderato. Questi macchinari lavorano sia in direzione verticale, orizzontale sia inclinati. In un altro tipo di strumento, questa volta verticale, è il coltello a salire e scendere, muovendosi in avanti, mentre il tronco resta fermo, di uno spessore predefinito.
Esistono poi le macchine sfogliatrici, che producono “sfogliato”, cioè il compensato e in multistrati di legno di poco pregio, che vengono utilizzati da base con fogli molto ampli, pure per le radiche. In questo caso il tronco girando su se stesso, va a toccare la trancia, che così, ogni giro, lo taglia di uno spessore predefinito.
Anche la macchina semi rotativa funziona in modo simile, cioè con il tronco fissato su una superficie che ruota su se stessa, incontrando la lama a ogni giro: la differenza sta nel fatto che l’asse di rotazione è spostato di 50-100 cm rispetto al tronco, che è posto più esternamente.
-Sul largo
Nella tranciatura sul largo la prima operazione che subisce il tronco è una squadratura effettuata da una segatronchi. In seguito il tronco viene tranciato parallelamente a uno dei lati. Il tranciato che si ottiene presenterà delle figure a forma di V capovolta (i “fiammati”): ciò è dovuto al fatto che esso incrocia le fibre del legno in maniera tangenziale.
-Alla francese
La tranciatura francese è adatta solo quando i tronchi sono molto grandi: un segatronchi a carrello taglia il tronco in 4 parti, oppure delle lame circolari di grosso calibro tagliano il tronco in 3 spicchi. I pezzi così ottenuti subiscono quindi una tranciatura parallela al raggio mediano di ciascuna parte.
Il tranciato che va a crearsi presenta disegni a fibra parallela (i “rigati”) in quanto incontra le fibre del legno in maniera radiale.
-Alla svedese
Anche nella tranciatura svedese, come in quella francese, il tronco viene tagliato in più parti. Dalla tranciatura svedese derivano però tranciati fiammati, perché la tranciatura viene effettuata in direzione perpendicolare al raggio mediano.
-All’italiana
Nella tranciatura all’italiana si ha prima un taglio del tronco che crea due mezze lune. In seguito vengono tagliati i 4 spigoli e si procede con la tranciatura: si parte dalla parte più stretta raggiungendo il cuore, e si procede ripartendo da qui verso la parte più stretta antistante. In questo caso nel tranciato si vanno a incrociare tangenzialmente le fibre del legno: si otterranno prima tranciati semifiammiati, poi rigati, infine di nuovo fiammati. Quando si opera su tronchi di diametro piccolo, aumentano i tranciati rigati.
Come si lavora
Una volta effettuata la tranciatura, il legno va seccato: anticamente si essiccava all’aria, mentre attualmente si utilizzano essiccatoi meccanici a temperatura che consentono di asciugare il legno nel giro di pochi minuti. Esistono anche essiccatoi più tecnologici che sono perfino in grado di ridurre le nervature del legno.
Dopo aver atteso che si raffreddi e averlo nuovamente lisciato in modo naturale per eliminare le porzioni ossate (cioè con ancora nervi presenti), a volte viene pressato per stirarlo ulteriormente.
Si procede infine con una rifinitura approssimativa delle porzioni laterali e della testa del fusto tranciato: infine esso è raccolto in pacchetti contenenti 32 fogli spessi 5-10 mm (se lo spessore varia, varia anche il numero di fogli contenuti) e catalogato per ogni pacco.
Da ogni fusto si ricavano diverse biglie (parti di tronco), che variano di numero a seconda anche del tipo di tranciatura
-2 con tranciatura sul largo o all’italiana eseguite su tronchi di diametro ridotto
-3 o 4 con tranciature alla francese o alla svedese.
Ovviamente se il tronco ha diametri notevoli, aumenta anche il quantitativo di biglie che può diventare superiore alle 4, questo perché prima di essere tranciato viene tagliato i tanti pezzi: dalla radice alla punta si contano primo fusto, secondo fusto, terzo fusto.
A seconda della parte del tronco da cui deriva il tranciato, si possono ottenere particolarità specifiche
-Dalle piume, cioè dalla diramazione in due del tronco, il centro del foglio di tranciato presenta una venatura a forma per l’appunto di piuma.
-Dalle radiche, cioè le protuberanze sferiche a volte presenti sul fusto, creano occhiellature e figure facilmente tranciabili con la sfogliatrice.
-Peduli che si creano da radici di alcune tipologie di tronchi.
-Marezzature, dette anche frisé, che si suppone derivino da sovrapposizione di fibre causata dai venti che continuano a picchiare in modo regolare sui tronchi che stanno sviluppandosi in primavera.
Infine, il tranciato viene distribuito a biglia o tronco intero, viene poi raccordato da chi andrà a usarlo.
Prezzi dei Tranciati di Legno
Per concludere mettiamo a disposizione una lista dei tranciati di legno più venduti online.
Ultimo aggiornamento 2024-11-12 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API