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In questa guida spieghiamo come costruire un igrometro a capello.
L’igrometro è uno strumento utilizzato per rilevare e misurare il livello di umidità presente nell’aria. Risulta essere un dispositivo dalle origini molto antiche, già intorno al Quattrocento era stato individuato un metodo ideale per misurare l’umidità dell’aria tramite le variazioni di peso di una balla di lana di pecora.
Un sistema molto utile soprattutto ai mercanti di questo prodotto, che in questo modo avevano la possibilità di stabilire un prezzo corretto, tenendo conto dell’incremento di peso della lana in condizioni atmosferiche particolari.
In seguito, vennero realizzate diverse versioni di igrometro, per lo più basate sulle proprietà igroscopiche di alcuni materiali particolari, come le fibre tessili di una corda o la carta, e nel Cinquecento anche Leonardo da Vinci ne progettò e costruì un modello meccanico.
Come Funziona l’Igrometro a Capello
L’igrometro a capello è uno strumento noto anche con il nome di polimetro di Lambrecht o igrometro di Saussure. Il meccanismo di funzionamento di questo dispositivo si basa sulla variazione di lunghezza dei capelli umani a seguito del modificarsi della percentuale di umidità presente nell’aria.
In genere, per costruire questo tipo di igrometro, si utilizza una ciocca di capelli che, dopo essere stati accuratamente sgrassati, vengono montati all’interno di un meccanismo in grado di rilevarne le variazioni di lunghezza dovute al modificarsi della percentuale di umidità presente nell’aria.
Infatti, un capello umano esposto all’aria, tende ad allungarsi con l’aumentare del livello di umidità, tale variazione viene rilevata dal meccanismo dell’igrometro e successivamente inviata ad un sistema meccanico a lancetta e scala graduata o ad uno strumento elettronico con schermo digitale.
Sul mercato sono ancora oggi reperibili igrometri a capello dotati di un sistema meccanico interno simile a quello di un orologio automatico, che garantiscono un’elevato livello di precisione.
Un capello umano, come si è detto, quando viene esposto all’aria, e quindi all’umidità, subisce un allungamento variabile, che comunque non è direttamente proporzionale alla percentuale di umidità presente nell’ambiente.
Gli igrometri a capello di produzione industriale sono costituiti da un meccanismo interno complesso e sofisticato, tuttavia sfruttando lo stesso principio si può realizzare una piccola stazione segnatempo domestica che, pur non offrendo la massima precisione e non prestandosi a contesti professionali, garantisce comunque risultati abbastanza attendibili e non comporta costi.
Costruire un igrometro a capello può essere inoltre molto divertente per i bambini, che hanno la possibilità di partecipare ad un semplice ma reale esperimento scientifico.
Occorre comunque tenere conto che l’igrometro a capello artigianale funziona molto meglio con le temperature piuttosto elevate, mentre con le basse temperature le variazioni di lunghezza del capello potrebbero risultare molto difficili da rilevare.
Occorrente per Igrometro a Capello Fai da Te
Attualmente si utilizzano anche altri tipi di igrometro, tuttavia il più semplice da costruire resta sempre l’igrometro a capello, tanto da poterne essere realizzata molto semplicemente una versione casalinga.
Il necessario per costruire l’igrometro è facilmente reperibile in ogni casa, e consiste in un foglio di cartoncino, un capello della lunghezza di circa 20 centimetri, preferibilmente liscio, sottile e di colore chiaro, un foglio di carta velina, nastro adesivo trasparente e una puntina.
Igrometro a Capello Fai da Te
Prima di tutto è necessario sgrassare a fondo il capello utilizzando l’alcol e lasciarlo asciugare perfettamente. A questo punto si può procedere a fissarlo orizzontalmente sul cartoncino con il nastro adesivo trasparente, da una sola estremità.
Con la carta velina si ritaglia una freccia, da fissare al cartoncino con la puntina, appena sopra al capello, in modo tale che la punta della freccia possa essere connessa all’estremità libera del capello stesso, sempre con del nastro adesivo trasparente.
In pratica, l’intento è quello di realizzare una sorta di lancetta in carta velina, in grado di muoversi sul perno costituito dalla puntina seguendo le variazioni di lunghezza del capello.
Mantenendo la freccia perfettamente perpendicolare al capello, è possibile segnare sul cartoncino il punto corrispondente allo zero.
In seguito, giorno per giorno, si noteranno le variazioni nella lunghezza del capello, che ogni volta provocheranno un diverso movimento della freccia. Provvedendo a tracciare i relativi segni sul cartoncino, si otterrà una sorta di scala graduata, che rappresenta le diverse percentuali di umidità presente nell’aria.
Naturalmente, questa è una versione molto semplice per creare il proprio igrometro a capello, si possono infatti costruire varianti più complesse, sempre a scopo didattico o per realizzare una casetta del tempo personale.
Una versione più complessa consiste nel fissare il capello in verticale con un piccolo peso all’estremità, per rilevarne poi le variazioni della lunghezza. In questo tipo di igrometro artigianale si può anche aggiungere una sorta di lancetta, avvolgendo per due o tre giri il capello attorno ad un ago, per rendere più evidenti le differenze di lunghezza.
Risulta essere inoltre possibile realizzare una scala graduata più precisa fissando un punto di massima estensione del capello e un punto zero. Posizionando lo strumento sopra ad una pentola di acqua in ebollizione, si otterrà il punto di massima estensione del capello, e quindi il massimo livello di umidità rilevabile.
Al contrario, ponendo lo strumento sopra ad una fonte di calore molto secco, come una stufa o un termosifone, il capello si accorcerà al minimo, a seguito dell’aria praticamente priva di umidità. A questo punto si può tracciare una scala di dieci o più sezioni, utile per avere un’idea indicativa del livello di umidità indicato ogni volta dallo strumento.